Gli uomini con il triangolo rosa - Heinz Heger [recensione] LouchoBi BookS

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Gli uomini con il triangolo rosa - Heinz Heger [recensione]

Ciao Amicony, Gli uomini con il triangolo rosa, di Heinz Heger, edito Sonda edizioni, ecco un libro di cui non conoscevo nulla, un libro che non pensavo mi avrebbe lasciato per sempre qualcosa nell'anima, un libro cattivo, perverso, forte.
Ringrazio infinitamente Sonda edizioni per aver portato in Italia questo pezzo di storia.

Gli uomini con il triangolo rosa heinz heger

Chi sono gli uomini con il triangolo rosa? 

Heinz Heger è sopravvissuto all'olocausto, ai campi di sterminio, alla Germania nazista, all'incubo della persecuzione.
E' sopravvissuto ai centinaia di migliaia di morti delle Grandi Guerre, ad una umanità distrutta dal male che impiegherà decenni a risollevarsi ma, purtroppo, non a ravvedersi.
Il protagonista è un uomo austriaco che viene accusato e incarcerato agli inizi dello scoppio della Seconda Guerra con l'accusa di condotta omosessuale.
È il 1939 quando Heinz Heger viene arrestato a Vienna: ha inizio la sua discesa agli inferi, con la deportazione nei campi di concentramento di Sachsenhausen e di Flossenbürg e l’infamia del  triangolo rosa, il pezzo di stoffa che identificava le persone omosessuali. questa è la testimonianza di come è riuscito a sopravvivere, tra lavori forzati, torture, stratagemmi e alleanze col nemico.Una vicenda umana e storica violenta come un pugno nello stomaco, che non si dimentica.
Per il Giorno della memoria (27 gennaio), il racconto di una delle pagine più atroci del novecento, che dà voce alle «vittime dimenticate» del nazismo.Con un saggio di Giovanni Dall’Orto, giornalista e storico, sulla condizione degli omosessuali in Italia nel periodo fascista.
All'epoca era un vero e proprio crimine essere omosessuale e come tale, in un clima di forte repressione sociale, penalmente perseguibile.

Il racconto, la testimonianza

La narrazione è condotta da Heinz in prima persona che racconta la storia in una sorta di stream di pensieri collegati cronologicamente ad un giornalista che si impegna a riscrivere la sua storia in modo da diffonderla e far si che venga conosciuta da tutti, anche se sono passati decenni da quando accaddero quegli avvenimenti.
Heinz ci racconta del suo viaggio attraverso i lager nazisti in giro per la Germania, partendo dapprima per carceri e venendo poi condotto in due campi di concentramento prima della Liberazione anni dopo.

Lo scopo di questo memoir è quello di far conoscere al mondo gli orrori della guerra visti da un prigioniero che indossava il triangolo rosa, il segno identificativo dei prigionieri nazisti accusati di essere di natura omosessuale.
C'è pochissima informazione storica ad oggi di quello che è stata la persecuzione degli omosessuali sotto il nazismo che, insieme ad ebrei, prigionieri politici, zingari, testimoni di Geova, andavano a riempire le baracche dei campi di concentramento della Germania nazista.

Questo libro vuole essere un documento a testimonianza di quanti orrori avesse vissuto un uomo che si può considerare tra i più fortunati per essere sopravvissuto a quell'inferno e un messaggio per il mondo che ancora deve ascoltarlo.

Un saggio a chiudere la storia

A seguito del racconto, come a cornice per completarlo, il saggio di Giovanni Dall'Orto ci fornisce un quadro complessivo di quella che è stata la condizione della popolazione omosessuale di quell'epoca con un particolare focus all'Italia fascista.
Con un pizzico di ironia che spezza il crudo realismo, Dall'Orto ci porta a quell'epoca nemmeno troppo lontana e ci porta ad una riflessione sulla condizione attuale delle minoranze sociali e ci porta a chiederci se e quanto davvero sia cambiata la società rispetto ad allora.


Chi sono Heinz Heger e Giovanni dall'Orto

Heinz Heger è lo pseudonimo dietro cui si celano due persone: il protagonista della vicenda narrata in questo libro, Josef Kohout (1917-1994), e il suo amico Hans Neumann, che ha materialmente scritto il testo, dopo aver raccolto ben quindici interviste fra il 1965 e il 1967, per poi rielaborarle e scrivere la biografi a che ricalca passo per passo la vicenda umana di Kohout.
Il triangolo rosa di Joseph Kohout, l’unico di cui è rimasta traccia, è conservato presso lo United States Holocaust Memorial Museum di Washington.

Giovanni Dall'Orto è nato e vive a Milano nel 1958 si guadagna da vivere come giornalista e scrittore, storico e militante gay
Ha collaborato con varie riviste, fra cui Panorama, ma dal 1985 al 1998 ha lavorato per la rivista Babilonia di cui diventa direttore responsabile nel 1997.
Dal luglio 1999 collabora con il mensile Pride, del quale diviene direttore responsabile dal marzo 2000 al febbraio 2008.
Ha pubblicato (e continua a pubblicare) diversi libri sulla tematica gay.
E' socio fondatore dell'Associazione Solidarietà Aids di Milano, poi per due volte presidente dell'Arcigay di Milano, e membro della segreteria nazionale dell'Arcigay. 


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